Autoproduzione di energia rinnovabile per le PMI: guida completa al nuovo incentivo REPowerEU
Nel contesto della transizione energetica promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia lancia una nuova misura di sostegno alle imprese: l’Investimento 16 – Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI, inserito nella Missione 7 – REPowerEU. Obiettivo della misura è supportare le imprese nell’autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, contribuendo alla decarbonizzazione, alla riduzione dei costi energetici e al rafforzamento dell’indipendenza energetica nazionale.
Un’opportunità per le PMI italiane
L’incentivo si rivolge alle piccole e medie imprese che intendano realizzare impianti solari fotovoltaici o mini-eolici per l’autoproduzione di energia elettrica, con la possibilità di integrare anche sistemi di accumulo dell’energia prodotta. Il contributo previsto è a fondo perduto, coprendo in media fino al 40% dell’investimento totale.
Oltre alla produzione energetica diretta, sono finanziabili anche spese per tecnologie digitali strettamente connesse alla gestione, al monitoraggio e all’efficientamento energetico degli impianti.
Settori esclusi dal bando: chi non può accedere
Non tutte le imprese possono accedere a questa misura. Il decreto prevede alcune esclusioni specifiche, basate su criteri ambientali, di efficienza energetica e di compatibilità con gli obiettivi REPowerEU. Vediamoli nel dettaglio.
1. Industrie ad alta intensità energetica
Sono escluse le imprese classificate come “energivore”, cioè quelle ad alto consumo di energia elettrica, iscritte nell’elenco tenuto dalla CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali). Si tratta generalmente di settori industriali che assorbono grandi quantità di energia e ricevono già specifici meccanismi di compensazione e supporto.
2. Industrie ad alta emissione di CO₂
Non sono ammesse le imprese che svolgono attività ricadenti nel Sistema Europeo di Scambio delle Emissioni (EU ETS) e che presentano emissioni di gas serra superiori ai parametri di riferimento stabiliti. L’esclusione mira a evitare che l’agevolazione venga destinata ad attività ad elevato impatto climatico, in linea con il principio europeo DNSH (Do No Significant Harm), ovvero di “non arrecare danno significativo” all’ambiente.
3. Settori economici specificamente esclusi
Ulteriori esclusioni sono elencate nell’Allegato 1 del decreto direttoriale e comprendono:
- Attività legate alla produzione e trasformazione di prodotti agricoli connessi ad aiuti già regolati dalla normativa comunitaria;
- Attività nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
- Settori ritenuti non coerenti con gli obiettivi ambientali o soggetti a regolamentazioni speciali in materia di aiuti di Stato.
4. Settore automotive – criterio di selezione “green”
Per le imprese che operano nella produzione, noleggio o vendita di veicoli, è previsto un criterio selettivo: possono accedere al bando solo quelle che dimostrano che almeno il 50% dei ricavi dell’unità produttiva interessata derivi da veicoli a zero emissioni, cioè elettrici a batteria (BEV) o a celle a combustibile (FCEV). È una clausola volta a incentivare la riconversione green del comparto automobilistico.
Cosa finanzia la misura
Sono agevolabili programmi di investimento mirati alla:
- Installazione di impianti fotovoltaici, inclusi pannelli, inverter, quadri elettrici, software gestionali;
- Installazione di impianti mini-eolici di piccola taglia, idonei all’integrazione su edifici o coperture;
- Installazione di sistemi di accumulo dell’energia, per utilizzo differito;
- Tecnologie digitali di supporto, per la gestione intelligente dell’energia;
- Diagnosi energetica ex ante, obbligatoria per accedere all’agevolazione.
Ogni domanda deve fare riferimento a un’unica tecnologia (fotovoltaico o mini-eolico), non è ammesso il mix tra le due nella stessa proposta.
Requisiti tecnici e progettuali
L’intervento agevolato deve essere corredato da:
- Relazione tecnica asseverata da un tecnico abilitato (ingegnere, geometra, perito, ecc.);
- Diagnosi energetica pre-intervento, che quantifica il fabbisogno e definisce il dimensionamento dell’impianto;
- Documentazione amministrativa sull’unità produttiva oggetto di intervento;
- Evidenza del rispetto delle normative edilizie, ambientali e urbanistiche.
Il progetto deve essere realizzato su strutture già esistenti, adibite ad attività d’impresa, e risultare coerente con la normativa europea e nazionale in materia ambientale.
Leasing e sistemi di finanziamento
Nel caso di realizzazione tramite leasing finanziario, sono ammesse le spese sostenute dalla società di leasing per l’acquisto dei beni. Tuttavia, solo i canoni effettivamente pagati dal beneficiario rientrano tra le spese agevolabili (al netto di interessi e oneri accessori).
Come viene valutato il progetto
Il sistema di selezione prevede una valutazione a punteggio secondo i seguenti criteri:
- Efficienza energetica dell’impianto: rapporto tra potenza installata e consumo energetico annuo;
- Utilizzo di moduli fotovoltaici certificati (Registro ENEA): punteggio maggiorato se si utilizzano moduli made in Europe o ad alta efficienza;
- Sostenibilità economica del progetto: valutata in rapporto al MOL dell’impresa;
- Certificazioni ambientali di processo: premialità per chi già adotta pratiche sostenibili.
Sono inoltre riconosciuti punteggi aggiuntivi per:
- Certificazione della parità di genere;
- Rating di legalità attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Un incentivo strategico per la transizione energetica delle PMI
Questa misura rappresenta un tassello strategico per la competitività delle PMI e per la sostenibilità ambientale del sistema produttivo italiano. Investire oggi in autonomia energetica e fonti rinnovabili significa ridurre i costi operativi, valorizzare il brand, rispettare gli obiettivi climatici europei e rafforzare la resilienza aziendale.
L’autoproduzione da FER, una volta prerogativa di grandi realtà industriali, diventa ora una leva concreta e accessibile anche alle piccole e medie imprese, con il supporto diretto del PNRR.
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